Molto deve S. Severino di Centola alla Ferrovia e molto deve la Ferrovia a S. Severino, frazione di Centola.
Con la stazione S. Severino ha acquistato visibilità quando a fine del 1800 la linea ferrata di imminente costruzione per un capriccio ingegneristico abbandonò la costa e si inoltrò nell’interno del Cilento, uscendo, poi, di nuovo sul mare a Policastro.
La Ferrovia consentì alla popolazione di spostarsi dal vecchio borgo, già in via di spopolamento, creando un nuovo insediamento abitativo, portando prosperità economica, con assunzioni nell’ Ente e nascita di attività commerciali.
La Linea Ferrata a S.Severino ha portato con comodità i primi turisti dopo la guerra a Palinuro, anche se il nome di questa nota località turistica del Comune di Centola per una decisione scellerata fu aggiunto nella denominazione della stazione di Pisciotta, non dimenticando che negli anni 60 centinaia di lavoratori del Comune di Centola hanno lavorato per anni alle opere del raddoppio del secondo binario, evitando così di emigrare.
Molto deve anche l’ Ente Ferrovie a S. Severino, in quanto le opere realizzate con mirabili e ardite soluzioni ingegneristiche (basti pensare alla costruzione dei ponti sul Mingardo) si sono inserite in uno scenario naturalistico e paesaggistico di incomparabile bellezza, esaltato dall’opera dell’uomo e non mortificato come di solito avviene.
La stazione di Centola, posta sulla tratta Battipaglia – Reggio Calabria, della linea Tirrenica Meridionale è stata aperta nel 1895 con il completamento ad opera della “Società per le strade Ferrate del Mediterraneo” della tratta Pisciotta – Castrocucco, fa parte di un percorso ferroviario quanto mai articolato sia dal punto tecnico che paesaggistico, con ponti viadotti e gallerie per superare la morfologia del territorio cilentano. Nel 1939 la linea è stata completamente elettrificata, poi negli anni 60 dotata di doppio binario.
Fino al 1967 la stazione fungeva anche da scalo merci e deposito, soppresso con il secondo binario. Fino a metà degli anni 80 nella stazione era presente anche il personale, poi nel corso degli anni 90 è stata chiusa, rientrando nel numero delle “impresenziate”, secondo il gergo burocratese della società Trenitalia, in omaggio a una logica di privatizzazione selvaggia che visto la scomparsa del personale di stazione in tutta la tratta Tirrenica, con esclusione solo dei grossi centri.
L’ Edificio ferroviario attualmente è stato preso in comodato dal Comune di Centola ed affidato all’Associazione “Mingardo & Miti” e funziona come centro informazioni del Borgo Medioevale, nonché centro assistenziale comunale.
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